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Marrocco Dante

LA GUERRA NEL MEDIO VOLTURNO NEL 1943

Raviscanina (pp.193-195)

 

 

Per varie razzie e deportazioni, gli uomini ai primi di Ottobre fuggirono sui monti a Campo Ceraso, valle Mandrella, Rave Sigoti, a sud dell’abitato, a valle del prete ove fecero capanne a le Curti presso la miniera di manganese, e a monte Saracino.

 I Tedeschi, il 14 Ottobre occuparono il municipio, e posero il loro comando in casa Mazzarella in via Roma.

Per la presenza di una sola autoblinda tedesca in piazza, il 15 Ottobre, verso le 12, alcuni aerei americani bombardarono Raviscanina. Distrutta la chiesa parrocchiale di S. Croce, e colpita la caserma dei Carabinieri in piazza Umberto I. Alle case Mandella (via Claudio Caninio), una bomba fa due vittime: un soldato tedesco e una vecchietta, Annamaria Pisaturo, schiacciata dalle rovine del forno sotto il quale si era rifugiata. Assai danneggiato il palazzo Mancini attaccato alla chiesa. Altre bombe cadute nelle vicinanze del paese non produssero danni di rilievo. Dopo il bombardamento, quasi l’intera popolazione, in preda al panico abbandonò il paese, rifugiandosi nelle località già dette. L’abitato restò così in balia di pochi miseri sfollati e delle retroguardie tedesche, che perquisirono molte abitazioni, e dettero fuoco all’archivio comunale ricco di notizie di storia locale.

Il 23, tutti i ponti e vari punti di Raviscanina furono minati. Alcuni abitanti erano stati costretti a far questo. Anche la via per i Quattroventi, e gli alberi che la fiancheggiano sono minati. Poi i Tedeschi lasciano il paese. Alcuni coraggiosi riescono a isolare le mine dai fili, ma durante l’operazione restano feriti Dorico Salvatore e De Cristofano Antonio. Parte del palazzo Mastrobuono resta abbattuto per una carica di dinamite non individuata, ma il paese è salvo! Il 23, verso le 12, salta in aria il ponte sul Volturno, costato alla provincia di Caserta 800.000 lire nel 1909, e che aveva sostituito la storica scafa su cui era passato Re Carlo III nel 1734 col suo esercito, alla conquista del reame. Non era stato mai centrato dai bombardieri americani.

Non sapendosi dell’allontanamento dei Tedeschi, rimaneva il pericolo del cannoneggiamento alleato. Alcuni cittadini si misero in contatto cogli occupatori, assicurandoli che non vi era resistenza alcuna in paese. Il 26, Raviscanina passava in mano di questi che, da Sud Est avevano allineato l’artiglieria per distruggerla, come già avevano fatto col castello, da dove durante vari giorni, l’artiglieria tedesca osservava verso Alife e Dragoni i loro movimenti, e mitragliava.

Nell’inverno, giù in pianura, verso i Quattroventi, sorse un grandissimo ospedale americano con materiali prefabbricati. E al rest camp americano, successero i Francesi, poi i Sudafricani.

 

VITTIME CIVILI: (bombardamento) 15-X-’43 Pisaturo Anna Maria – (cannoneggiamento americano) …X-’43 Nardolillo Nunzio, ferite in seguito a bombardamento. – (mine ordigni) 20-III-’44 Albanese Pietro – 8-XI-’47 Nassa Rocco e Cocuzza Gennaro, scoppio bomba – (uccisioni) 28-X-’43 Carusone Eraclio, percosso dai soldati canadesi – 8-XII-’43 Rega Caterina, uccisa da soldati indiani in difesa del proprio onore - …Rossi Antonio, scoppio bomba durante esercitazioni americane – 22-X-’43 Vizzaccaro Salvatore, trovato morto – (cause varie) 26-X-’43 Giuliano Ferdinando – 27-VII-’46 Masiello Raffaele, malattia causa guerra - …Risi Giovanni, malattia causa guerra.

 

CADUTI: (Germania) 8-IV-’45 Bruno Angelo, Blancheburg – (Grecia) … Masiello Angelo… (Divisione Siena) - …Scialdone Pietro… (Divisione Siena).

 

DISPERSI: (Albania) …De Cesare Antonio di Giovanni… - …Esposito Silvio… - (Grecia) …II-’42 Pinelli Ferdinando, Creta – (Russia) …Cioffi Antonio… - …De Cesare Antonio… - 12-II-’42 per malattia Ferraro Giacomo… - … Mattiello Giovanni.

 

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