Corona di monti,
Matese,
ti abbraccia
il mio sguardo.
Ai piedi,
più pugni di case:
PIEDIMONTE.
San Giovanni:
la chiesa
ed il borgo
più in alto.
Digradan
le case
le chiese
le vie
ed i larghi.
Lo Scorpeto
nasconde
il suo borgo.
Ma svetta
solinga
la chiesa,
che reca
odor
di spiganardo.
Tra i vicoli
antichi
riscopri
il sapore
dei secoli andati.
Respiri
profumi
di fiori.
Giardini
terrazze
e case dirute
tu incontri.
Un gatto
che fusa,
un cane
che abbaia,
un gruppo
di bimbi
ed una fontana malata
che l’acqua
disperde
sull’acciottolato
fatato.
La roccia
s’allarga.
Le case
s’aggrappan
seguendo
il Torano
coperto.
E tu
più non senti
il gorgoglio
vitale.
Ma scolta
immutata
rimane
la Valle
d’Inferno.
Il nuovo
slegato
s’estende
più giù
verso il piano.
Lo frena
l’antico
legame
di Maretto
e Torano.
Piedimonte Matese, 13.05.1993
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