Piedimonte Matese
– Giugno 2002
Il
giorno 16 febbraio si è tenuta la riunione dell’assemblea generale dei soci che
ha approvato il bilancio consuntivo 2001 e il bilancio preventivo 2002
presentati dal tesoriere.
10-17 Marzo. Concorso fotografico sulle
“Sagre del Medio Volturno” e, a cura dell’Istituto per la Storia del
Risorgimento Italiano, mostra fotografica e documentario su “I costumi
dell’Antico Sannio”.
Nel primo semestre del 2001, hanno inviato il contributo
i soci:
(Є 32,91): Amoroso d’Aragona principe Francesco; (Є 30):
Cesarini dott. Luigi, Spaziano prof. Giovanni, Stocchetti ammiraglio Sergio; (Є
26): Civitillo Raffaele; (Є 25,83): Galietti prof. Vincenzo; (Є 25): Comparone
prof. Umberto, Di Baia gen. Giuseppe, Petella dott. Antonio, Pisaturo prof.
Michele M., Rago prof. Palmira, Simonelli dott. Pasquale; (Є 21): Caravella don
Marcello; (Є 20): Amore m° Adriano, Argenziano m° Rosaria, Boiano dott.
Alberico; Bove dott. Emilio, D’Aria prof. Francesco, De Cesare dott. Ercole, De
Rosa ing. Diego, Della Paolera avv. Tullio, Di Cosmo dott. Luigi, Di Iorio
prof. Antonino, Di Lello p.i. Lorenzo, Faraone prof. Giuseppe, Feola gen.
Antonio, Fetto prof. Pasquale M., Filangieri dott. Antonio, Formichella prof.
Cosimo, Ivagnes ing. Ivo, La Vedova dott. Michele, Mancini prof. Nicola, Manzo
prof. Antonio, Maturi prof. Pasquale, Nobile gen. Aldo, Pacella dott.
Salvatore, Rocereto Mons. Giuseppe; Simeone pres. Alberto; (Є 15,50): Maturo dott.
Manlio; (Є 15): Scotti ing. Salvatore; (Є 13): Versaci gen. Antonino; (Є 10):
Mongillo prof. Reodolfo A.
Nuove
pubblicazioni ASMV
Il consiglio direttivo nella riunione dell’ 11 maggio ha
approvato il 17° Annuario di 288 pagine, composto dai seguenti articoli in
sommario:
Arrigo Luigi – Iannotta
Maria Cristina,
Le confraternite di Vallata – Aspetti di
vita sociale nella Piedimonte del Settecento:
Due sole confraternite, due unità religiose, che
sono la vita economica e sociale di una contrada della nostra Città, anche
negli aspetti solidali, molto positivi. Microstorie spesso ignorate, che
riscoprono tappe storiche importanti e significative della vita cittadina.
Cimino Luigi, L’Acropoli
di monte San Silvestro:
Uno studio tra inedito e di
storia locale e frutto di confronto con altre simili realtà archeologiche, che
restituiscono identità, non di poco conto, ai paesi montani del Matese. Unica è
la civiltà che essi vissero e vivono. È contributo utile per una storia
unitaria più ampia di tutto il Massiccio del Matese, del versante
settentrionale molisano e del nostro meridionale campano.
D’Aria Francesco, I
canti a dispetto nella terra del Tino:
Il “canto a dispetto”, o
strambotto, è la forma poetica più comune nella quale sono oralmente composti,
la maggior parte, i canti popolari, che l’Autore continua a raccogliere,
illustrare e tradurre nel suo studio. La tradizione canora è ancora molto viva
nell’abitato del Tino, come nell’antica cartografia. I canti, si augura di
vederli raccolti tutti per la storia del folklore e molto attentamente traslati
dalla parlata locale alla non semplice forma grafica dei dialetti campani.
Di Fusco Pasquale N., Una cipresseta sulle pendici occidentali del Matese:
Argomento nuovo. Non le faggete delle alte montagne
o la macchia mediterranea con le altre numerose essenze boschive della media
montagna matesina. Una conifera che ha trovato il suo habitat e vi ha esteso un bosco, diligentemente
usato dai naturali dell’antica Fossaceca, odierna Fontegreca. Un esperto
forestale ce ne svela il segreto.
Di Iorio Antonino, Torna
alla luce il Monastero Benedettino di San Vincenzo alle fonti del Volturno:
Il monastero puellarum
di Alife, l’Abbazia di San Gregorio in Matese, nell’VIII sec. d.C., e tante
altre minori comunità dipendevano dalla potentissima Abbazia di San Vincenzo:
un’antica realtà monastica, che non può tornare a vivere, ma che rivela come
essa sia stata una remota vasta realtà urbana e, per quei tempi, un
insostituibile modo di vita solidale.
Fontanella Alfredo, Mons.
Giuseppe Gaetani d’Aragona e gli inventari del 1699 e del 1710:
Non solamente feudatari i Gaetani d’Aragona. A modo
suo, feudatario d’altro genere nobile: amante delle belle arti e dei magnifici
prodotti , avendone la possibilità, ne fu collezionista, Mons. Giuseppe
Gaetani. Peccato che non siano rimaste nel Palazzo Ducale. Per fruirne, ora,
noi. È un giovane studioso che ci presenta l’ecclesiastico e il nutrito
catalogo di opere, onore della casata.
Giuliano Mario, Raccolta comparata di canti popolari con accenno di serenata:
Il dialetto? La fede semplice e pura di dubbi? Le
processioni partecipate? I lavori come la battitura del grano e gli altri già
immutabili per secoli? E l’amore? E la vita e la morte? Ogni atto, ogni
manifestazione, un canto popolare nato per celebrarlo. Fino a quando? Un trentennio
fa. Ed ora? Un patrimonio in estinzione. Fa bene Mario N. Giuliano a
raccoglierne quanti più può, anche da altri paesi matesini.
Loffreda Domenico, Tutto in quarantasei giorni –25 luglio 8 settembre 1943- 25 aprile 1945.
La storia nella nostra contrada: diario della memoria:
Brani
di un diario pensato lungo una vita, ma scritto e detto, di recente, perché
richiesto per un convegno e una manifestazione civile, conformemente alle
convinzioni personali e al giudizio sugli avvenimenti. I quali, almeno per il
popolo italiano, si svolsero, a parere di chi li vuole rendere noti, oggi,
secondo univoca logica storica, che non è quella di chi sogna e spera la
vittoria, e della sconfitta dice: - Se … La storia va dove vuole, perché cosè
deve andare. Si serve anche delle illusioni e degli errori degli uomini.
Mancini Nicola, Personaggi e statue di Alife romana:
Trova, Nicola Mancini, sempre nuovi spunti di
osservarzione dagli studi che predilige e cura da anni, e da essi anche
conoscenze storiche da quelli dedotte, le quali, ora sono dote per le pagine
per l’Annuario, domani per più ampia
raccolta.
Nassa Mario, Sorprese d’archivio:
Si cerca qualcosa nel cassetto dello scrittoio o
negli album di fotografie per soddisfare la richiesta d’un amico studioso. Come
capita, quella cosa non c’è, ma ve ne sono tante altre tra cui alcune
fotografie che confermano a lui qualcosa che anche a noi non dispiace di
conoscere. La breve attenta nota mi ha ricordato il prof. M. Fusco, mio molto
bravo docente di latino e studioso di Livio, per soli pochi mesi purtroppo, al
Seminario di Benevento, nel 1937.
Manzo Antonio, Dall’etnico Safino ai Samnites:
Gli
studi di filologia, cari ad Antonio Manzo, già docente di lingua e letteratura
latina alla Università Cattolica di Milano, non possono essere facilmente messi
da parte. Quando l’argomento piace, e ve ne è il motivo, anche per dare un
ulteriore contributo a tale tipo di studi, eccolo ad approfondire il complesso
rapporto onomastico tra Safino e Sabino. È uno scritto dotto. Va
letto, per saperne di più.
Marrocco Dante, Il Matese sulla stampa napoletana quarant’anni fa:
Si è creduto bene di non far
mancare tra gli studi dell’Annuario 2001 quello del fondatore della Rivista e
il più fertile raccoglitore, in testi e quaderni, di notizie storiche di
Piedimonte e di altri paesi del Medio Volturno. Sono stati scelti due scritti
significativi d’un suo forte amore: la montagna del Matese, vista da…
Capodimonte di Napoli. Una gradevole novità, quasi poesia, da leggere.
Maturi Pasquale, L’archeologia maggiore di Melizzano (BN) – Mela e Vico di Melizzano, la
grangia di S. Spirito di Orcoli, i Torelli, la Scarrupa:
Conoscenza
dei luoghi, riflessioni da letture, documenti e toponimi, guidano Pasquale
Maturi a ripercorrere con l’interesse di studioso, un antico iter
storico, durante il quale incontra e riconosce mura megalitiche, siti
abitativi, tratturi e vie, per pensare e suggerire ordine per la ricerca
archeologica, non solamente, della Terra di Melizzano, forse l’antica Mela.
Gli accurati riferimenti storici con le intuizioni e i ragionamenti gli sono
stati d’aiuto, come possono esserlo per altri, anche per il valore che ha, per
sé stessa, la ricerca di historia loci.
Maturo Vito, Antichi e intramontabili utensili della civiltà pastorale matesina:
L’Autore con i suoi scritti per l’Annuario, non traccia ma racconta la vita, i
costumi, gli attrezzi quotidiani di cui si serve e, commentando un documento,
sopravvissuto chi sa come, più unico che raro sulla transumanza, tanto in uso
nei secoli scorsi (i mezzi di trasporto l’hanno trasformata), di quelli, molti,
che ora sono solamente oggetti da museo. A qualcuno fa venire un po’ di
melanconia. Leggeremo una monografia di Maturo sulla civiltà pastorale
matesina?
Parisi Gianni, Il monumento alla medaglia d’oro finanziere scelto Antonio Sottile:
All’ultima ora, un collaboratore ci chiede
ospitalità a un suo breve scritto. L’argomento, quasi ce lo impone: il ricordo
d’un giovanissimo, che per il dovere sacrifica la vita. Il Paese Italia lo ha
ricordato e onorato. L’autore gli ha fatto dono del suo artistico bronzo e del
suo Scritto. In un momento storico, in cui si parla più di malaffare che di
virtù civiche, più di diritti che di doveri, l’Annuario, come può,
partecipa, insieme ai soci, alla memora del finanziere scelto Antonio Sottile.
Simonelli Pasquale, L’emigrazione nel circondario di Piedimonte d’Alife dal 1876 al 1887
(spunti per alcune considerazioni su un fenomeno inverso):
Per l’interesse che suscita, per l’ininterrotta
attualità, dai più antichi mitici racconti, ai biblici, agli storici
secondo cronologia, agli odierni,
tema di riflessione di molti o, quanto meno un pensiero mai lieto, perché segno
di fuga da qualcosa. È fenomeno di massa, ma che tocca la persona singola,
soprattutto. Il nostro Presidente ci si sofferma, dandoci spunti vari,
fors’anche l’invito ad organizzare un convegno sulla migrazione, di ieri e di
oggi, dai paesi della Media Valle del Volturno.
Tino Gino, La qualità del servizio scolastico. Proposta operativa nel territorio
matesino:
L’auspicio con il quale si conclude il breve studio
del Dirigente Scolastico, che “solo una scuola moderna… può produrre cultura e
favorire il progresso sociale”, chi non lo condivide? Per l’obiettivo,
s’insegue “il paradigma della qualità totale. E se questa ricerca distrae il
docente dal suo compito di fare scuola, di aggiornarsi culturalmente e
didatticamente? Sono novità di ricerca che è bene conoscere, anche per
giudicate se sono utili ai “clienti” (altra innovazione nominalistica per
indicare alunni e famiglie).
I
volumi sono già in stampa. I soci riceveranno l’avviso quando ne sarà fissata
la presentazione.
Veccia
Simeone A.,
Il “comune riunito” di Baia e Latina:
Erano due borghi, ora è comune unico. Era una sola
Università, Sant’Angelo di Rave Canina, ora sono due comuni. È storia del primo
ottocento. Non va dimenticata. Una rivoluzione amministrativa iniziata da
Giuseppe Napoleone, continuata da Gioacchino Murat, che il Borbone non
modifica, per tornare all’antica divisione. Anche questa è storia che si deve
conoscere come Veccia propone con questo suo articolo.
***
Una
copia dell’Annuario, che sarà presentato dopo le ferie estive, è in omaggio ai
soci contribuenti per l’anno in corso della quota minima di Є 20.
***
È fissato al 31 gennaio 2003 il termine ultimo per la
consegna degli articoli da inserire nel prossimo Annuario 2002.
Per la stesura degli studi, i soci sono pregati di
attenersi alle regole già fissate nel precedente bollettino.