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Presentando il primo Almanacco del Medio
Volturno, l’Associazione storica del Medio Volturno, l’a.s.m.v., deve anzitutto
rispondere a una domanda fondamentale: Che è il Medio Volturno?
Si apra il libro “Piedimonte
Matese”, seconda edizione, a pagina 406: “Il Volturno, nel suo corso di 176
chilometri, sorge e si muove nel bacino dell’Alto Volturno, fino alla stretta
di Ravindola, fra Matese e monti di Venafro. Dalla stretta di Rocca Ravindola fino alla stretta di Triflisco scorre nella valle
di larghezza variabile, e dà nome al Medio Volturno;
dalla stretta di Triflisco alla foce nel Tirreno, avanza in pianura, dando nome
al Basso Volturno”.
Il Medio Volturno è dunque la vallata ove scorre il
fiume, fra l’Appennino (a Nord monti venafrani e Matese, Taburno ad Est), il Preappennino (la piccola catena del monte Majuri o Maggiore, fra Vairano e Castelcampagnano),
e l’Antiappennino (il versante Nord delle colline
tifatine, che separano la vallata dalla pianura campana).
In questa valle, costellata di cinquanta comuni, il
Volturno entra da Nordovest, e ne esce da Sudovest, ricevendo numerosi
affluenti, e da Est il principale fra essi: il Calore.
Visto così il Medio Volturno presenta:
·
una configurazione geografica unica, tipica
delle valli fluviali, separata nettamente dai territori vicini, dalle montagne
già dette, che determinano un perfetto bacino d’impluvio, nel quale tutte le
acque meteoriche e fluviali (e forse anche quelle sotterranee) confluiscono nel
Volturno;
·
una situazione ecologica omogenea per il
clima, la vegetazione e il terreno agrario;
·
un insediamento umano che, ad eccezione di
sette centri in pianura e cinque in montagna, presenta trentotto centri
collinari sulle fiancate della vallata.
Ecco il corso del Medio Volturno. Abbiamo risposto
alla prima domanda.
***
Preveniamo una seconda domanda: che scopo ha
l’Almanacco?
Le pubblicazioni dell’a.s.m.v. non hanno certo
scopi propagandistici e rivoluzionari. Come le mstre
d’arte e di artigianato che l’associazione cura, anche l’Almanacco tiene
l’unica ambizione di unire gli animi degli abitanti della vallata. L’unione degli animi è possibile se ci
conosciamo, e ci possiamo conoscere se ci vediamo
scritti su un libro con le attività che svolgiamo. È possibile, se su questo libro,
i problemi di tutta la vallata del Volturno vengono
palesati, affrontati e teoricamente risolti, e proposti al giudizio degli enti
competenti in una visione non settoriale e campanilistica, ma nell’interesse di
tutta la vallata.
Ma il Medio Volturno dal 1861,
è diviso fra tre province, Campobasso, oggi Isernia, Benevento e Caserta, e la
prima non fa parte della Campania. Come comportarci?…
L’a.s.m.v., fin dalla sua
nascita, il 12 Settembre 1915, ha rispettato questa
divisione della vallata, in quanto esiste per legge, ma come un elemento
estraneo al suo programma che riguarda globalmente tutto il Medio Volturno.
Dà perciò conoscenza di queste divisioni, senza ispirarsi ad
esse e senza avversare, e tenendo come polo di attrazione unicamente Napoli.
L’a.s.m.v., che è nata ed
ha sede a Piedimonte Matese, vede nella centralità del più popoloso centro del
Medio Volturno, il punto migliore di accentramento e di irradiamento
della propria attività culturale, come lo è dell’economia e delle comunicazioni
del territorio volturnese.
Su questi due fondamenti l’a.s.m.v. vede il Medio
Volturno da sessantasei anni. E lo vede nella piena indipendenza da tutti e
da tutto. E in questa libertà di movimento attua il suo programma di
avvicinamento calmo, lento, cosciente delle possibilità e dei limiti.
***
Rispondiamo ora alla terza, inevitabile domanda: l’a.s.m.v.,
dal 1966, pubblica l’Annuario. Che bisogno c’era dell’Almanacco?
Le differenze sono forti: l’Annuario si muove in una
cultura approfondita, specializzata e storicistica nei campi dottrinali propri
dei vari autori che collaborano. E non concede posto a quanto è estraneo
all’Associazione. L’Almanacco invece mostra le articolazioni della vita sociale
nel Medio Volturno così come sono; sprigiona una cultura varia, facile ed
emotiva; dà posto agli interessi derivanti dalla
produzione e dal commercio; nei nomi di chi regge oggi i più disparati enti si
rivela essenzialmente attuale.
***
Da tutto questo la triplice composizione dell’Almanacco:
statistiche, cultura, pubblicità.
Tutte le funzioni sociali presenti nella vallata vengono citate e compongono la prima parte. Quanto riguarda
la cultura è stato diviso in due sezioni: problemi e
visioni. Quelli sono trattati con obbiettività e sveltezza, le altre in
sentimentali composizioni nel cui sfondo paesaggistico s’intravede la nostra
terra. Le forze produttive sono l’argomento della terza, stavolta affrettata,
ma che sarà sviluppata nelle edizioni future.
Involontarie omissioni non mancano. Preghiamo chi le
nota a segnalarle. Il comitato di redazione è aperto a qualsiasi richiesta
venisse dai cittadini dei nostri cinquanta paesi, per i loro interessi
collettivi e privati.
Piedimonte Matese, 1 Luglio
1981
Il presidente dell’a.s.m.v.
Dante B.
Marrocco
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